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sabato 17 giugno 2017

Gianni Nocenzi nella Cattedrale di San Clemente, di Wazza

Fotografia di Francesco Desmaele

E' cosi buono Gianni, ma...

"La bellezza è l'insieme delle qualità percepite tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni piacevoli che attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell'universo osservato, che si sente istantaneamente durante l'esperienza, che si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi ad un contenuto emozionale positivo, in seguito ad un rapido paragone effettuato consciamente o inconsciamente, con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale.
Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza dentro il mondo naturale."

Questo e quello che ho provato venerdì sera dentro la Cattedrale di San Clemente, a Velletri, durante il concerto di Gianni Nocenzi.
Degno finale di due giorni dedicati ai "Percorsi di autonomia e di eccellenza nella disabilità", un concerto per raccogliere fondi per A.I.P.D. (Associazione Italiana Persone con sindrome di Down dei Castelli Romani). Un piano a coda davanti all'altare nella suggestiva cattedrale, anche gli angeli affrescati ai muri sembra che non aspettino altro di sentirlo suonare.
Occasione per riascoltare alcuni brani di quel capolavoro che si chiama "Miniature".
Gianni suona con il cuore, con la passione, la consapevolezza che la musica serva a smuovere coscienze, e visto il luogo è proprio il caso di dire che la gente ascolta con "religioso silenzio".
Il volo delle "Farfalle" si percepisce attraverso le sue note. La solidarietà è fatta dalle persone, Gianni ce la porta attraverso il suo linguaggio, ci insegna che, se puoi dare o fare qualcosa non devi tirarti indietro.
Solo "contro" tutti, sul filo senza rete, lui e il pianoforte. L'arte a disposizione dei più deboli, il "bello di essere diversi". Gianni ancora una volta dimostra la sua grande sensibilità verso certi temi, la solidarietà si materializza in emozioni dentro ogni persona presente.
Finale dedicato alla sua gioventù, a quella scuola di vita e di pensiero chiamata "Banco del Mutuo Soccorso" ...750.000 anni fa l'amore e Traccia II ci avvolgono, ci fanno riflettere a quanto siamo fortunati rispetto ad altre persone e non ce ne rendiamo conto.
E’ cosi buono Gianni, ma... dovremmo dedicare più tempo alla solidarietà, a queste associazioni e volontari che spendono le loro energie per permettere una "vita normale" a queste persone, dobbiamo "Invertire la rotta", come dal titolo del convegno. 
Grazie ancora alla bellezza che Gianni Nocenzi ci ha dedicato, peccato per gli "amici", (abitanti nei paraggi) assenti… la solidarietà non si fa con i "mi piace"!
Wazza


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