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venerdì 20 maggio 2016

Pendragon al Club Il Giardino, di Marco Pessina


Pendragon live al Club Il Giardino - Lugagnano (VR) 16/05/2016
di Marco Pessina

Avere l'esclusiva per l'Italia di un tour europeo di questo tipo significa avere fatto centro. Se ne sono accorti lo staff del GIARDINO, rivelatosi, una volta tanto, "piccolo" per tutte le richieste pervenute al locale. E non poteva essere altrimenti, perché nonostante fosse lunedì sera, il tour del ventennale di MASQUERADE OVERTURE, album considerato da molti "absolute masterpiece" della band britannica, ha attirato al club gente da ogni parte della penisola. Dal canto suo lo staff del locale ha fatto del suo meglio per cercare di accontentare più gente possibile. Il tour dei PENDRAGON toccherà mezza Europa e ancora una volta il club veronese verrà accostato ai "templi" sacri della musica "colta". Ovunque ci giriamo c'é gente e l'atmosfera é già calda. C'é già CHRISTINA BOOTH della band neo gallese dei MAGENTA, sul palco per la sua performance da solista. La sua presenza era annunciata e darà una mano poi anche nei cori ai PENDRAGON. Il Club é veramente gremito quando, accompagnati dalla base registrata di OVERTURE, fanno capolino i nostri "eroi". E subito si inizia con AS GOOD AS GOLD. Questa prima parte di concerto sarà dedicata all'album del '96 con poche concessioni alle chiacchiere. Quindi una dopo l'altra vengono eseguite PAINTBOX, la delicata PURSUIT OF EXCELLENCE, GUARDIAN OF SOUL, THE SHADOW e la bellissima MASTER OF ILLUSIONS. NICK BARRETT (chitarra e voce é accompagnato dai fidi CLIVE NOLAN (tastiere) e da PETE GEE (basso e tastiere addizionali), con la piacevole sorpresa di JOHN YOUNG (batteria), autore di una prova maiuscola e di un paio di assoli eccellenti, come quello su MASTER che chiude la prima parte del concerto. A questo punto le prime parole di BARRETT, che nel ringraziare il Giardino per aver fatto ritornare la band, ne sottolinea l'aspetto intimistico. Situazione acustica con YOUNG che esce di scena con KING OF THE CASTLE, sempre da MASQUERADE OVERTURE, con una buona prova delle vocalist. Rientro in scena di YOUNG e via con SCHIZO. BARRETT é il solito istrione, oltre che un ottimo chitarrista, e i suoi legati melodici prendono il pubblico, che con l'andar del concerto si scalda ulteriormente. BEAUTIFUL SOUL apre una parentesi su quello che resta l'ultimo lavoro da studio della band, stiamo parlando di MEN WHO CLIMB MOUNTAIN, realizzato nel 2014. NOLAN e GEE assecondano il loro leader come meglio non si potrebbe e la qualità del suono é notevole e mai fastidiosa. FACES OF LIGHT é un altro spezzone tratto dall'ultimo disco. Applausi scroscianti anche in mezzo ai brani in un turbinio di luci e suoni notevole. E se per caso ce ne fosse bisogno, via con NOSTRADAMUS (Stargazing) da THE WINDOW OF LIFE, pezzo che sembra fatto apposta per alzare il ritmo, con i presenti in sala che accennano al coro durante il ritornello. COME ON JACK ci riporta all'ultimo lavoro e ad una situazione più soft. A questo punto, dopo un paio di aneddoti sulla storia della band sfornati dal vulcanico NICK, prende corpo l'esecuzione di BREAKING THE SPELL sempre da THE WINDOW OF LIFE, che con il suo struggente assolo della sei corde ci immerge nelle magiche atmosfere di quel lavoro, con un crescendo rossiniano e con il pubblico che alla fine si alza in piedi per la prima volta alla fine del brano. Un'autentica ovazione per un brano che vale quasi da solo il prezzo del biglietto! Guardiamo l'orologio e notiamo che ci stiamo avvicinando alla seconda ora, corsa via tutta d'un fiato e non ce ne siamo nemmeno accorti. C'é spazio per THE GREEN AND PLEASANT LAND, brano tratto da PASSION, e sono queste atmosfere che ci conducono alla fine del concerto, con BARRETT che alza la chitarra verso il cielo e chiama intorno a sé tutti gli altri, per un sentito abbraccio del pubblico. Tuttavia lo scandito battimani inizia praticamente da subito e la band, dopo un paio di muniti di attesa, ci concede un altro grande brano tratto da PURE, quella INDIGO che segnò un certo cambiamento di stile indurendo il sound del quartetto britannico. E le note lancinanti della chitarra di BARRETT ci conducono tra la psichedelia ed heavy prog, mentre il pubblico e già pronto a scattare in piedi. Questa volta però, sarà l'ultima del concerto. Applausi a scena aperta per un’ altra serata di grande musica dal vivo. Alla prossima.
                                                         

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