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domenica 27 marzo 2016

Gli auguri di Wazza


Hello,
Pasqua come Natale è un momento di riflessione interna, un momento dedicato alle persone care, sia famigliari che amici.
Spesso alcuni amici diventano famigliari, e quando non ci sono più… in quei giorni la loro assenza diventa più forte...
Per augurarvi una "Pasqua di Pace" ho scelto questo bellissimo articolo dello scrittore/poeta, Michele Caccamo, in ricordo di Francesco e Rodolfo… dedicato a tutti quelli che non smettono di sognare, di commuoversi, e nello stesso tempo di essere felici di ricordare chi ci ha lasciato.
Un pensiero va anche a Alessandro Taulino, Francesco Gallo e Riccardo Cartocci.
Un abbraccio a tutti.
WK


Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese o della nuova Teologia

di Michele Caccamo

A volte gli Angeli hanno bisogno di una diversa voce sentimentale, non solo di unugola capace di appassionarsi a unestensione ma anche di un ruolo musicale da contrapporre allo sbaglio del caos: loro lo sanno che per la conversione incide di più una musica elevata che non i residuati brandelli della teologia.
È per questo che gli Angeli, a volte, cambiano le intonazioni degli uomini, alzandone le frequenze oltre il limite dei suoni. È un lavoro su ordinazione, e per quanto ne sappiamo svolto per raggiungere un senso migliore.
A Francesco lhanno portato via di soprassalto; stava fischiettando e non pensava di essere un moribondo.
A Rodolfo gli hanno lasciato tutto il tempo per tremare, riempiendolo alla fine di materia secca.
Ma Dio, che ha una sua saggezza terribile, secondo noi da sterminatore, agisce per il primato della Creazione. Così mai Francesco avrebbe creduto di essere amato per reazione da Dio; mai Rodolfo avrebbe sospettato di ricevere nelle sue carni quel pericoloso dono.
Francesco era un non credente, un indispensabile comunista, e aveva lonestà di non pentirsi di essere terreno: diceva di non avere alcuna corrispondenza con quello là. La sua realtà era talmente elevata da diventare una vocazione.
Rodolfo aveva una fede nuda e sapeva di appartenere a un cerchio vasto; non aveva nessuna inibizione a parlare di Anima perché era un bisogno dei vivi, pur trovandola in una lontananza assoluta rispetto alluomo.
Francesco e Rodolfo avevano la stessa quiete profonda nelle parole. Una disciplina nellamore infinitamente minuziosa. Un preciso suono, una nota alzata, erano sempre un viaggio al centro della vita. E portavano maestosi e liberi i loro messaggi di resistenza sociale. Francesco apriva la sua voce fin dove non ce la faceva nessuno, con un canto che era una massa di sangue, perché voleva farci preoccupare della deriva pubblica e della terribile perdizione in cui è stata infilata lumanità. Rodolfo chiedeva alle corde musicali di protestare, di lamentarsi, di schernire quei fragili e comodi tappeti melodici.
Chi, come me, li ha frequentati non perderà mai neanche una loro riflessione: sulla vita, la tristezza, lamicizia, la società, il piacere. Loro erano due Uomini al servizio dellintelletto.
Adesso sono di nuovo insieme per un altro inizio: da eremiti liberi. Non aspettano più gli uomini, hanno iniziato le nuove esercitazioni nellarmonia celeste, e si lasciano baciare dai sacramenti del silenzioso infinito: due sposi vergini.
Dopo penseranno come riprendere a suonare, a non farci mancare la purissima bellezza nel cuore.
La loro morte è una pausa. Eccoli, in luce.

 Michele Caccamo
Poeta drammaturgo e scrittore. Pubblicato e tradotto all'estero, conosciuto nel mondo arabo come il Poeta della fratellanza: per la sua attenzione all'integrazione e il suo impegno letterario nell'incontro tra popoli e religioni. È anche autore di testi di canzoni. Ha pubblicato finora sedici volumi di narrativa e poesia.



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