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mercoledì 30 aprile 2014

Nada: concerto a Modena, 25 aprile, di Francesco Pullè



Il 25 aprile regala alla platea modenese il toccante recital di una primadonna della musica d’autore.

Nada è sicuramente una delle più versatili interpreti della musica italiana, basta scorrere l’elenco delle sue collaborazione successive all’esordio sanremese, a quindici anni, con l’instant hit “Ma che freddo fa”, per rendersene conto. 
Negli anni l’abbiamo vista collaborare con Piero Ciampi (celebrato nell’album capolavoro “Ho scoperto che esisto anch’io”), interpretare con passione e finezza i gioielli di Paolo Conte, poi al fianco di proggers del calibro di Reale Accademia di Musica e Goblin, quindi ricamare delicate nuances acustiche col Nada Trio, in seguito un ritorno sanremese con l’anthem “Guardami negli occhi” tratto dall’ottimo “Dove sei sei”, prodotto da Mauro Pagani; quindi la si ritrova a cesellare un altro prezioso ricordo di Ciampi in compagnia di Rita Marcotulli e Javier Girotto, e ancora con l’eccelso Pasquale Minieri, già anima di Canzoniere del Lazio e Carnascialia, fino alle evoluzioni più rockeggianti degli ultimi anni accanto al fior fiore della scena indie nazionale (Cesare Basile, Massimo Zamboni, Zen Circus ecc.).

In quest’ultimo tour si ascolta buona parte del nuovo album “Occupo poco spazio”, un gioiello di equilibrio tra i raffinatissimi  arrangiamenti orchestrali di Enrico Gabrielli (Calibro 35) - che coordina un ensemble di fiati ed archi e suona tastiere e clarinetto - e le preziose composizioni di Nada quasi tutte incentrate su episodi del disagio di questi anni agri, vissuti nell’ottica di un eterno femminino ferito a morte.
Dieci miniature, dieci graffi al cuore indimenticabili dalla storia di Sonia, presunta terrorista al climax de “L’ultima festa”, in cui si celebra il funerale nientemeno che dell’universo mondo, ma lasciando uno spazio all’ironia e una via di fuga alla speranza di chi, da sempre esclusa, continuerà a presidiare con dignità e silente rigore il proprio piccolo spazio in attesa di tempi migliori: «Il mondo è finito, muore, sono sulla sua tomba e non voglio partecipare alla festa. Ma credo che questo mondo debba morire per rinascere. Speriamo che tanta sofferenza abbia un obiettivo».

Fotografie di Francesco Pullè




Il concerto di Modena ha riproposto una scaletta con perfetta alchimia tra vecchio e nuovo repertorio, il tutto eseguito con rara finezza interpretativa da una vocalist sempre tecnicamente a suo agio e capace di comunicare anche il pathos delle sue creazioni più ostiche al grande pubblico, grazie all’apporto di un'eclettica band strutturata attorno ai talentuosi pisani Criminal Jokers arricchiti da trombone, fagotto e viola.
Un riuscitissimo set da una cantante carismatica e capace di evocare grandi icone della scena internazionale quali Marianne Faithfull, Patti Smith o PJ Harvey, pur mantenendo una sua precisa originalità ed una cifra stilistica fieramente mediterranea.

La signora Malanima, grande quanto modesta, come il suo concedersi agli ammiratori al termine del concerto per foto, autografi ed abbracci ha testimoniato, ha sicuramente ancora molto da donarci ed è definitivamente destinata ad occupare un ruolo sempre più rilevante nella storia della canzone italiana.

Nada occupa uno spazio immenso!


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